Busillis

Figo va da Mattarella.

Renzi va da Figo.

Dunque il problema è risolvibile?

Avremo un nuovo governo?

Conte rimarrà?

Conte se ne andrà? (o se ne è già andato)

Renzi rientrerà ?

Di Battista se ne andrà?

Reggerenno i senatori di IV?

Resteranno quelli dei 5 Stelle?

Non rimane che aspettare per avere le risposte solo una cosa è certa

“Sono gli uomini a formare i governi”

ma..

“Gli omuncoli riescono a fare solo governicchi”

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Conte da domani

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rilancerà l’offerta a quelli che lui definisce “responsabili” e “costruttori” per  “il bene del paese” dice lui (che stia per cambiare cognome?) Certo che Muzio Scevola avrebbe dei grossi dubbi kin proposoto e di certo non ci metterebbe la mano. Poca roba comunque solo 15 o 16 senatori, che considerano il pressapochismo che impera in questo governo sarebbe meglio definirli “IRresponsabili” e volendo trovare il giusto termine alla situazione “appaltatori” e si sa bene come funzionano gli appalti in Italia e come vadano poi a finire le opere. Comunque non ci  sarebbe da stupirsi, ci ritroviamo ancora di fronte a situazioni note, trite e ritrite che si rispresentano puntualmente nella nostra bella repubblica o repubblichetta. Secondo la costituzione un governo eletto dal popolo dovrebbe avere la durata di 5 anni e si, proprio dovrebbe, percghé ad eccezzione di alcuni noti casi (pochi per la verità) i governi in Italia durano meno del tempo che impiegano per costituirsi. 73 anni di repubblica, 65 governi, in media un governo ogni anno e due mesi più o meno. No, non ricominciamo con la solita solfa, gli altri, la colpa e sempre degli altri. No la colpa è nostra la colpa e nostre sono le responsabilità,  siamo noi che ce li mandiamo, siamo noi che li pagniamo, siamo noi che tolleriamo questa situazione, con il nostro menefreghismo con il nostro assenteismo, con il nostro individualismo. Siamo noi che in oltre settantanni di repubblica non abbiamo ancora capito cosa sia l’alternanza, cosa sia la democrazia, non facciamo politica, facciamo il tifo, e quando ci siamo rotti, ci limitiano a non andare più allo stadio. Non lamentiamoci se a volte ci hanno definito come la repubblica delle banane, ci abbiamo messo del nostro. Ci sono dei paesi più sanguigni del nostro dove da bambini giocano con i soldatini, poi da grandi in situazioni come questa, a ragione o a torto, nel bene o nel male, passano alle armi, fanno le rivioluzioni, il pioù delle volte per non cambiare nulla, perché non sarebbero le istutuzioni da cambiare ma chi le rappresenta, chi le gestisce, “noi” le nostre teste.  Noi da bambini giochiamo con le figurine, poi cresciuti siccome siamo i “più furbi” continuiamo con gli scambi,  gli intrallazzi, e immancabilmente poi alla fine dalle figurine si passa alle figuracce.

 

Ad maiora semper.

Ma a chi?

Vallo un po’ a sapere.

Conte “Dimissioni”

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Alla fine tutti nodi vengono al pettine, il fatto sta che occorre valutare in che stato sia il pettine e chi lo sta utilizzando.

Conte ” Ora capiremo se ero io l’obbiettivo della crisi”

Beh signor Conte diciamo che comunque lei ci ha messo del suo e non solo. Ma sintetizzare il tutto in quella frase mi sembra alquanto riduttivo, credo che nell’insieme ci sia una situazione che si è trscinata troppo a lungo senza portare da nessuna parte, ci sia il tentativo, alquanto maldestro, mi si perdoni il termine , di voler gestire il recovery fund come un fatto privato, come la propria lista della spesa  senza volerne rendere conto a nessuno, o forse a qualcuno sì, ma chi, non ci è dato di sapere. L’aver predisposto una “spartrizione” dei fondi a capocchia senza tener conto o forse senza neppure prendere in considerazione le reali necessità del paese, nella speranza (no, non quello)   che nessuno sentissse puzza di bruciato, chiedesse spiegazioni, insorgesse. Se sia stato per incacacità, presunzione o… volere altrui sarà difficile valutare, certo che ora sapremo la reale forza di chi, dietro le quinte, sta o stava reggendo i fili.

 

Ad maiora semper!

 

Ma a chi? Beh a qualcuno spero,  considerando che sarà veramente difficile risorgere dalla kakka.

E ora, che succederà ora?

Alla prima goccia di pioggia

al primo alito di vento

al primo sospiro

al primo sussurro

al primo gesto sospetto

alla prima battuta ironica

alla prima rivendicazione inascoltata

al primo sussulto di un orgoglio dimenticato

alla voglia di primeggiare

al  desiderio di essere e non dover sottostare

che succederà ora?

Perché se prima era

il governo del compromesso

ora è il governo der ricatto

Dove ognuno è in grado di subirlo

e tutti nella condizione di poterlo esercitare.