Quando alcuni provvedimenti rasentano….

l’imbecillità congenità.

 

Le scuole sono chiuse,  i  bambini sono a casa, devono passare il tempo ma soprattutto vogliono partecipare anche loro, dare anche loro un voce, un messaggio, esporre anche loro alla finestra, un bel foglio con disegnato sopra, comunque sia fatto, un bellissimo arcobaleno, con la fatidica scritta, ” Andrà tutto bene” il loro personale messaggio di speranza al mondo, niente di complicato ne di impossibile dite? Naaaaaaaa decisamente impossibile. Per esporre quel messaggio ci vogliono, pastelli, acquarelli,  fogli da disegno o quaderni, ma allora dova sta il problema? Il problema nel fatto che se per caso , alcuni colori mancano, non ci sono i fogli da disegno o i quaderni ai genitori che durante la spesa  ne fanno approvvigionamento se li vedono sequestrare alla cassa, perché al supermercato è consentito solo di vendere prodotti alimentari. Quindi se ti si brucia l’unica lampadina in casa, devi rimanere al buio,  se ti si rompe il piatto devi mangiare le mani se ti si rompe il bicchiere bere a canna, se salta lo smalto delle padella ci devi cucinare ingurgitando i frammenti rilasciati, se hai problemi di vista e ti cascano gli occhiali da lettura e si rompono le lenti, devi farti leggere il giornale dal nipote ammesso che tu ne abbia uno disponibile, se ti si scaricano le pile degli apparecchi auricolari, devi tenete il televisore al massimo per poter sentire facendo due palle tante a tutto il condominio ecc… ecc…  ecc… tutto per un malinteso concetto “di concorrenza sleale”(sindacati docet), come se tutti i prodotti sopracitati e molti altri ancora “vietati all’acquisto” non venissero acquistati comunque regolarmente  da sempre, dalla maggior parte dei frequentatori,  anche in condizioni normali, all’interno degli stessi supermercati. Forse sarebbe meglio pensare a soluzioni serie e non a imbecillità di questo tipo che non fanno altro che  deprimere e irritare sempre di più la gente già soggetta a notevoli disagi, senza parlare delle difficoltà create ai supermercati e ai loro dipendenti che di questi tempi, in cui si lavora già in condizioni estreme, per non dover tutte le volte avere discussioni alla cassa dovrebbero barricare o svuotare molti reparti del loro comparto.

Forse sarebbe meglio provvedere … ed eliminare il *** che ha ideato questa enorme… strUnzata.

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Storie di quasi storia insomma favole 2

Enzo Jannacci

Una canzone quando capita.

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Vincenzina e la fabbrica

 

Quante Vincenzine hanno varcato i cancelli di migliaia di fabbriche, quante vi hanno trascorso una vita intera, piegare su telai o su specole, giorno su giorno a volte persino la domenica, senza conoscere riposo e senza ferie, quante sono entrate in quelle fabbriche ancora bambine con gli zoccoli ai piedi magari dovendosi alzare alle 4 o alle 5 del mattino per raggiungere a piedi le fabbrica distante chilometri, con le scarpe in o gli zoccoli in mano, per non consumarli e ripetere il percorso inverso giorno dopo giorno col sole la pioggia la neve il gelo in un tempo infinito che non cessava mai di essere uguale..

 

Vincenzina davanti la fabbrica

Vincenzina il foulard non si mette più…

 

Ci sono state anche altre transumanze meno appariscenti, invisibili quasi nascoste di pochi km da nord a nord, dalle campagne alla fabbrica, dalla schiavitù alla tirannia, e si perché a quei tempi non è che le cose cambiassero di molto, ma era necessità del paese per la ricostruzione, della povera gente per arricchire, no non siamo ridicoli, solo per portare qualche cosa in tavola, ad arricchire erano comunque sempre gli altri, quelli che i soldi li aveva già da prima. Qui il processo era iniziato da tempo, quasi in concomitanza con lo scoppio della prima guerra mondiale, le filature e le tessiture avevano bisogno di mano d’opera e i contadini di soldi. E sì perché i contadini lavoravano la terra e per lavorare la terra avevano bisogno di braccia e per avere delle braccia facevano figli, per questo le famiglie erano molto numerose e occorreva molto per mantenerle, e poi c’era un problema, la terra, quella terra che lavoravano, mica era loro era del “padrone”. La terra da sempre apparteneva a pochi privilegiati, i latifondisti, privilegiati che non si sognavano nemmeno di occuparsene, non assumevano dipendenti per lavorarla, coltivarla o adibirla a pascolo, nossignori, loro la “affittavano” ai contadini pretendendo in cambio una percentuale sul raccolto e sull’allevamento, la maggior parte quasi sempre e ai contadini rimaneva ben poco, considerando anche che parte di quel poco finiva per riempire la dispensa del curato di turno. Fatto sta che la migrazione dalla campagna alle città, dall’agricoltura alla fabbrica avvenne come un fatto naturale, e iniziarono dalle proprio le donne quelle che nei campi davano meno supporto vennero inviate dalle famiglie a lavorare nelle fabbriche per avere anche quel sostengo che avrebbe permesso alla famiglia di sopravvivere, dal lunedì al sabato, per 10, 12 ore al giorno poi la domenica tornavano nei campi, e abbandonarono il foulard utile per tenere raccolti i capelli nei campi, ma fastidioso in fabbrica. Era iniziato il cambiamento dalla campagna alla città dalla chiesa al sindacato, dall’era contadina a quella industriale, stava per iniziare il boom economico, si fa per dire…

 

Vincenzina vuol bene alla fabbrica

e non sa che la vita giù in fabbrica

non c’è e se c’è dové

lalalà, lalalà, lalalà lala là

 

 

Cazzieggiando – Liberi e Uguali…. ?

Dichiarazione d0p0 l’intevento USA

 

“Occorre fermare subito questa ingiusta guerra”  ????

 

Ma… da quando in qua esiste una guerra giusta??

Perché forse lo era prima che i missili partissero dalle navi USA?

Strano non è che abbiano fatto poi morti ne stragi, contrariamente a quando era accaduto sino a qualche ora prima.

Quella  era la guerra giusta solo perché non c’erano gli americani???

 

 

 

 

Cazzeggiando – Virgilio, Supereva e l’ignotanza diffusa.

Ancora una volta il Virgilio e Supereva ci gratificano con informazioni ad alto livello culturale.

Nunatak

 

Il mistero della piramide di roccia in Antartide
Si chiama Nunatak ed è una piramide di roccia che si trova in Antartide e da anni è avvolta nel mistero.

 

 

Si chiama Nunatak ed è la gigantesca piramide di roccia che si trova in Antartide e che ha dato vita ad un vero e proprio mistero. Per moltissimo tempo la vera natura di questa formazione è rimasta segreta…………………………………

 

La Piramide è un picco isolato ed è stato chiamato dagli “inuit” “nunatak”.

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Gli inuit????????????????? In Antartideeeeeeeeee?

Non è che da quelle parti veleggino ancora i Vichinghi???

 

Decisamente su Virgilio scrive una massa di ignoranti,  per favore limitatevi al gossip, inesattezza più o inesattezza meno non ci fa a caso nessuno.

Decisamente siamo messi male e il guaio che li lasciano pure scrivere.