Un altro, un altro ancora che espatria per poter morire, per fuggire a quella sofferenza continua, devastante, a quel dolore che si trascina per anni, per decine di anni, distruttivo, che impedisce persino alle lacrime di portare sollievo e conforto, senza nessuna speranza di poter interrompere quel percorso che porterà comunque prima o poi alla morte, poter finalmente raggiungere la pace, l’oblio.
Vero la vita è sacra, ed è giusto che venga protetta e salvaguardata, ma smettiamola con questo falso moralismo di facciata che porta le istituzioni ad ergersi a protezione dei singoli, privandoli anche di quell’ultima ed unica proprietà che possa e debba appartenergli, la propria vita. Praticare contro ogni regola del buon senso una terapia di mantenimento che il più delle volte procura solo sofferenza e ritarda solo di mesi, se si è fortunati, o di anni la morte. Sono solo sofferenze quelle che si infliggono ai pazienti e alle famiglie, lasciate che la morte faccia il suo naturale decorso, smettiamola di considerarci dei e di decidere della vita degli altri, quando gli altri non ne fanno richiesta.
Ricordando Eluana
Miracoli
Oltre la nostra comprensione
oltre le nostre capacità
oltre la nostra stupidità
oltre la nostra ipocrisia
a volte inspiegabili
i miracoli accadono
vola libera
grazie