Cazzeggiando – Tar no Tap – Ovvero bloccato l’espianto di ulivi

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e di conseguenza la costruzione del gasdotto.

Tar no Tap , sembrerebbe una frase da cartoni animati una nuvoletta da fumetti del tipo, Tip e Tap Cip e Ciop, Qui Quo e Qua. No invece è una cosa seria, oddio seria insomma, semi seria, opera buffa, in fin dei conti la solita sceneggiata all’italiana. Ora ad di là delle ragioni e dei torti si ricasca ancora una volta nei tira e molla causati da interessi diversi. In sintesi, il governo decide da la licenza di costruzione di un gasdotto che attraversi fra le altre regioni la Puglia, qualcuno , ecologisti & Co. (per &Co. Si sottintende i proprietari dei terreni sui quali il gasdotto dovrebbe passare) insorgono e protestano per il taglio delle piante d’ulivo poste lungo il tragitto. Il progetto viene cambiato, il percorso verrà mantenuto ma gli ulivi non verranno tagliati, ma espiantati e riposizionati in aree limitrofe. Ehhh no, non va mica bene, se no cosa abbiamo protestato a fare? Si deve studiare un “percorso alternativo”. Alternativo ma quale? Quello che attraverserebbe i terreni dei vicini? Cambierebbero i soggetti ma non cesserebbe la protesta. O forse occorrerebbe fare il periplo della penisola? La protesta continua ed ecco che al fianco degli ecologisti (leggasi centri sociali) e dei già citati &Co., si schiera anche il governatore della Puglia tale Michele Emiliano, che presentatosi come candidato a segretario del partito, e in procinto di essere tragicamente trombato pure nella propria regione (considerando gli esiti della prima votazione) sostiene la protesta nella speranza di accattivarsi la simpatia degli estremisti del partito. E qui naturalmente interviene il Tar (la “giustizia?” amministrativa) a bloccare l’espianto degli ulivi, il Tar della Puglia penserete voi, no macché, il Tar del Lazio, (quello della Puglia non è abbastanza a sin… ops pardon competente). Insomma il solito TAR e Molla sempre parafrasando i fumetti. Sono cose che accadono solo in Italia, o meglio accadono anche in altri paesi, ma da loro sono le eccezioni da noi sembrano essere la norma. Nel nostro Bel Paese le cose si fanno o non si fanno non perché siano giuste o sbagliate, necessarie o superflue, si fanno o non si fanno, si bloccano, si riprendono, si abbandonano definitivamante a metà percorso a seconda dell’aria che tira al momento, in un continuo ed estenuante balletto fra promotori e contrari, con un impressionante levitazione dei costi indipendentemente dal fatto che l’opera venga o meno portata a termine, alla faccia dei contribuenti e degli interessi del paese. Insomma in Italia le opere si fanno o non si fanno non perché siano utili e necessarie o inutili e dannose. Si fanno o non si fanno per gli interessi di alcuni. Insomma in Italia le opere si fanno o non si fanno a prescindere. La nostra

è una democrazia… a prescindere.

Cazzeggiando – Tar no Tap – Ovvero bloccato l’espianto di uliviultima modifica: 2017-04-06T17:17:03+02:00da il.pignonista
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