Superenalotto, ovvero la solita truffa all’italiana

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Ormai è risaputo, l’Italia è il paese dei furbi e se in altri paesi la parola furbizia assume nella maggior parte dei casi connotazioni negative, da noi no, da noi succede esattamente il contrario, se sei furbo sei bravo perché riesci a scampare alla faccia dei fessi, essere furbi in Italia è una questione di merito, va da se che anche lo stato e l’erario si adeguino sfornando ai cittadino un gioco che a dir poco ha del diabolico, il Superenalotto. Già, quel gioco che porta alla creazione di montepremi incredibili, ma questo solo a causa delle bassissime probabilità di successo, consentendo così a stato e gestori incassi che nel lasso di qualche mese si rapportano nella misura di 7 a 1 con il montepremi in palio. Dovrebbe essere noto a tutti che la probabilità di vincita sono nel rapporto di uno a circa622.600.000 per colonna giocata, e non è che il ritardo nell’estrazione delle sestina vincente ne riduca la percentuale affatto, il rapporto rimane sempre lo stesso alla faccia degli illusi che si precipitano ogni volta che il montepremi raggiunge cifre astronomiche a sperperare parte dei loro introiti nelle speranza di poter essere loro i vincenti, come se cifre come quella attuale 140.000.000 di euro (280, dicasi 280 miliardi delle vecchie lire) possano cambiare la vita di una persona (in peggio) più di quanto non potrebbe fare una ben più modesta ma sempre ragguardevole vincita di qualche milione di euro. Anche in questo caso verrebbe voglia di citare Einstein. Ora che il Superenalotto è stato scorporato delle estrazioni del lotto sarebbe opportuno ridurre i numeri delle giocate, come avviene in tutti gli altri paesi europei a 45 numeri aumentando così le possibilità di vincita di circa 6 volte riducendo il rapporto a 139.000.000 a uno e senza considerare gli States dove, anche se il montepremi raggiunge a volte cifre ancora superiori la possibilità di successo sono una a 85.000.000. Certo difficilmente si porrebbero raggiungere montepremi pari a quello attuale, ma sicuramente si farebbero felici un maggior numero di persone che sarebbero ben contente di poter vincere la miseria di uno o due milioni di euro. Certo lo stato ed i gestori perderebbero una parte dei propri lauti introiti, ma sarebbe una cosa dovuta per ragioni di etica e di morale, parole sconosciute in un paese dove la furbizia è una ragione di merito. Nota non meno dolente è la più recente pensata, o furbata se così’ vogliamo metterla, quella del super Star, nel quale si provvede ad alleggerire ancora più profondamente le tasche degli italiani. Montepremi???Non è dato di saperlo. Ma considerando che il gioco del Super Star dove il numero jolly viene assegnato arbitrariamente dalla gestione, dove come in questo caso non è ripetibile in quanto se presente nella sestina giocata automaticamente porta ad una drastica riduzione delle probabilità, (cosa che non avviene per il Superenalotto). Certo qui sono pagati anche il singolo numero jolly (inteso come numero Super Star) un numero + il jolly, due numeri + il jolly, 3 numeri + il jolly, 4 numeri + il jolly e cinque numeri + il jolly. Il sei + il jolly non è compreso visto che tanto si vince già dall’altra parte, e anche perché la probabilità che una cosa del genere possa accadere credo sia inferiore al numero di stelle presenti nell’universo. Comunque come dicevo il monte premi di questo gioco non viene reso noto ma, considerando che circa il 70% per dei giocatori del Superenalotto partecipa al Superstar si potrebbe calcolare considerando l’ultima giocata quella del 18.09.08 in cui il montepremi per il Superenalotto era di 12.230.000 un montepremi per il Super Star di circa 8.561.000 euro, di questi considerate tutte le vincite e stata assegnata la somma di Euro 4.545.520. Cioè poco più della metà dell’effettivo montepremi. Questo accade mediamente ad ogni estrazione, solo il 55% dell’effettivo montepremi viene distribuita. Perché la somma rimanente non contribuisce a comporre un jackpot come avviene per il Superenalotto? Che fine fanno questi soldi visto che tasse statali e utili di gestione sono stati prelevati già alla fonte? Mistero, come tanti altri del Bel Paese, il paese del prosciutto, del parmigiano e dei furbi, privati o di stato. Ma non importa quello che conta è la salute, come diceva un malato terminale.
Superenalotto, ovvero la solita truffa all’italianaultima modifica: 2009-08-19T17:20:44+02:00da il.pignonista
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